Le carrozze "centoporte", i sedili in legno, sulle pareti ancora le istruzioni su come comportarsi a bordo e, in coda al convoglio, lo storico "postale", oggi trasformato in sala esposizione e in zona ristoro. Ha viaggiato pieno di curiosi e vacanzieri della domenica il treno storico dell'olio novello, su iniziativa del Gal Elimos, che dalla stazione di Palermo centrale ha raggiunto quella di Salemi-Gibellina in poco più di due ore, facendo tappa a Castellammare del Golfo e ad Alcamo diramazione. Salire a bordo del convoglio è un tuffo nel passato, col personale volontario dell'associazione "Treno Doc" vestito in abiti del tempo. Le carrozze "centoporte" furono tra le prime carrozze italiane a cassa metallica che vennero utilizzate sulla linea Palermo-Trapani (via Castelvetrano) sino agli inizi degli anni Ottanta. Quelle poche rimaste in Sicilia rimangono custodite durante l'anno nei magazzini di Brancaccio, in affidamento all'associazione "Treno Doc". In livrea semplificata "castano" vengono trainate, in occasioni particolari, da un locomotore diesel, anche questo andato in pensione e sostituito dai moderni "Minuetti". In occasione del 1° treno dell'olio novello è stato rispolverato per viaggiare lungo la linea ferrata tra paesi e campagne, anche il "postale", la carrozza-ufficio postale dove veniva raccolta la corrispondenza nelle stazioni dei singoli paesi e già smistata a bordo dal personale. Il treno storico tornerà a viaggiare domenica 23 novembre: stavolta da Palermo si raggiungerà la stazione di Segesta, nella terra degli Elimi. Informazioni: www. fondazionefs. it. (testo di Max Firreri) RASSEGNA STAMPA "LA REPUBBLICA"